GARANTE. PELLEGRINO (AVS): NON SIA ORGANO DI GARANZIA PRIVO DI POTERI

(ACON) Trieste, 18 nov - "Molto proficuo ascoltare i portatori di interesse in merito all'estensione delle competenze del Garante dei diritti della persona alle persone con disabilità e alle persone anziane "vulnerabili", inserendo nuovi articoli e modificando gli articoli di coordinamento. È un passaggio importante, perché tocca aree - disabilità e vecchiaia - che incrociano in modo strutturale il lavoro dei servizi sociali, socio-sanitari e delle famiglie di questa regione. Anche se un esponente della Giunta, per il regolamento del Consiglio, può non essere presente durante le audizioni di una proposta di iniziativa consiliare, l'assenza dell'assessore, o almeno di rappresentanti della Direzione centrale, trovo sia molto grave per la complessità del tema trattato". Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi Sinistra, a margine delle audizioni sulla pdl 43 Funzioni Garante regionale diritti delle persone con disabilità e delle persone anziane vulnerabili. "In una regione fra le più anziane - prosegue Pellegrino -, con aree interne dove l'invecchiamento è particolarmente marcato, c'è la necessità fattiva di intervenire concretamente per rimuovere quegli ostacoli, non solo fisici ma anche culturali, per rendere la vita di ogni persona realmente vivibile. Quello che però ho evidenziato è che Istat e Inps forniscono informazioni parziali, frammentate, sugli indici di vecchiaia e di disabilità. In queste condizioni è evidente che non solo la programmazione regionale fatica a essere realmente mirata, ma anche il Garante si troverà a muoversi in un terreno poco mappato". "Rischia di essere un'occasione mancata - sottolinea l'esponente delle Opposizioni -, soprattutto di fronte a un prossimo boom di anziani che, uscendo dal mondo del lavoro, entreranno a pieno titolo nel mondo della fragilità, anche se non necessariamente della disabilità. Se crediamo negli organi di garanzia dobbiamo investire sugli stessi e sostenerli politicamente e non solo economicamente affinché non restino un semplice strumento di facciata. E allora quali poteri vengono assegnati a questa persona? A questo ufficio? Non vorrei che diventasse un mero raccoglitore delle frustrazioni di tante persone". "In questi anni - rimarca la consigliera di Avs - abbiamo investito del denaro pubblico per realizzare il portale sulla disabilità o quello sugli anziani, ma appaiono ai più uno strumento che non ha gambe, così come l'istituto dell'amministratore di sostegno che sta avendo il fiato corto e dimostrando tutta la sua fragilità. Infine voglio ricordare che se si allargano le richieste degli interventi e si chiede maggiori aiuti e interventi agli Ets (Enti del terzo settore) c'è il rischio che questi non ce la facciamo e che il cerino resti tra le loro dita". "La collaborazione fra pubblico e privato è auspicabile, ma esiste anche il privato tout court che fa profitto e la cui azione rischia nel tempo di agire utilizzando la leva del ricatto", conclude la nota. ACON/COM/mv