GARANTE. IN V COMM SI VALUTANO NUOVE COMPETENZE SU ANZIANI E DISABILI

(ACON) Trieste, 18 nov - La tutela dei diritti di anziani e disabili al centro dei lavori della V Commissione del Consiglio regionale, impegnata nelle audizioni sulla proposta di legge 43, con primo firmatario Roberto Novelli (FI), che, attraverso una modifica alla Lr 9/2014, amplia la sfera di competenze del Garante regionale dei diritti della persona, attribuendogli nuove funzioni di garanzia oltre a quelle per bambini e adolescenti, persone private della libertà o a rischio discriminazione già di sua competenza. Presieduta dal vicepresidente Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia - Civica Fvg), la Commissione è iniziata con un minuto di silenzio per le vittime del maltempo in Friuli Venezia Giulia, per poi proseguire con gli interventi dei soggetti interessati dal provvedimento: associazioni di disabili, anziani, sindacati, rappresenti del Terzo settore e i Garanti stessi. Enrico Sbriglia, Garante regionale dei diritti della persona, ha ricordato il progressivo invecchiamento della popolazione e l'importanza di affrontare "un tema scomodo, che riassume questioni irrisolte, legato anche alla tutela dei diritti politici e umani", ha sottolineato Sbriglia, sottolineando la necessità di un rafforzamento della struttura amministrativa del Garante, per far fronte ai nuovi compiti. Considerazione condivisa dal Difensore civico regionale: "Per dare risposte efficaci e tempestive c'è bisogno di risorse umane adeguate", ha sottolineato Arrigo De Pauli, chiedendo di fare attenzione a non sovrapporre le attività dei garanti, per evitare pasticci e contrapposizioni: "il difensore civico è anche garante della Salute - ha spiegato De Pauli - quando chiede aiuto un ammalato anziano, c'è il dubbio di chi sia la competenza". Dagli auditi è giunto un apprezzamento unanime delle finalità della legge che richiama la legislazione nazionale e anche le norme internazionali. La Consulta regionale delle associazioni delle persone disabili ha sottolineato l'importanza di un coordinamento con l'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, mentre da più parti è giunto l'invito a valutare la proposta di istituire una nuova figura di Garante, anziché ampliare le competenze di quella già esistente. La Federazione italiana superamento handicap (Fish), in particolare, ha portato il contributo del Garante dei diritti delle persone con disabilità dell'Umbria, Massimo Rolla, che ha sostenuto la tesi dell'istituzione "di una figura autonoma e collegiale, capace di orchestrare le tante competenze che già ci sono in Fvg, con un ruolo anche di impulso. Il rischio è che la disabilità saturi l'attività del garante dei diritti alla persona". Disabili e anziani non sono categorie sovrapponibili, servono reti di controllo tra Garante e aziende sanitarie, la legge necessita di risorse certe per avere un seguito, è compito delle istituzioni evitare che gli anziani siano lasciati soli: in sunto sono queste le altre osservazioni formulate dagli auditi e raccolte dai consiglieri regionali. Responsabilità è la parola chiave per Carlo Grilli (Fp), che ha parlato "documento strategico, con il quale la Regione sancisce che ogni persona di questo territorio è essenziale per la collettività". "Sostengo la legge, ma dobbiamo metterci le risorse, altrimenti rischiamo di compromettere le funzioni che Garante e Difensore civico svolgono egregiamente" ha detto Furio Honsell (Open), sottolineando l'assenza in Aula di un assessore di riferimento e l'importanza di valorizzare la Silver economy e l'invecchiamento attivo. Temi sui quali ha posto l'accento anche Laura Fasiolo (Pd): "Dobbiamo fare sistema per evitare la solitudine dell'anziano". La collega dem Manuela Ceotti ha dichiarato di condividere le potenzialità e l'opportunità di un'integrazione delle competenze degli organi di garanzia: "Dobbiamo interrogarci su quali strutture mettere a sostegno di questi organi per operare cogliendo l'occasione anche per modificare la legge che vincola l'intervento del Difensore civico nei Comuni alla sottoscrizione di una convenzione con l'ente locale". "Dobbiamo capire bene cosa possiamo fare e con quali risorse - ha aggiunto Massimiliano Pozzo (Pd) -. Riconosciamo il lavoro fatto finora, ma il Garante non può essere uno e trino". "Gli auditi hanno chiarito i miei dubbi", ha detto Serena Pellegrino (Avs), che ha poi spiegato come "senza poteri incisivi e un ufficio a supporto si corre il rischio di trasformare il garante nel terminale delle frustrazioni dei cittadini e non in una leva in grado di cambiare la situazione. La proposta di un organo collegiale penso possa essere accolta". Lucia Buna (Lega), chiedendo di poter sottoscrivere la proposta di legge, ricorda l'avvio dei Crid, i Centri di riferimento informativo per le persone con disabilità, grazie ai fondi regionali, e richiama "attenzione a non mescolare le attività di informazione e accoglimento con quelle proprie del garante". "Tutte le proposte sono perfettibili - ha concluso Orsola Costanza (FdI) - in una proposta di legge dal grande valore sociale e civile, che promuove anche la diffusione di una cultura in materia". "Ringrazio auditi e colleghi per aver dato fiato a un dibattito interessante su una proposta di legge che non vuole essere un atto partitico - ha dichiarato Novelli in chiusura dei lavori -. La proposta di un organo collegiale per il garante dei diritti di disabili e anziani a me piace, vorrei che si aprisse un dialogo, un confronto per riuscire a dare risposte concrete ed efficaci a chi ne ha bisogno". ACON/AA-fc