(ACON) Trieste, 18 nov - "I toni del dibattito sociale e
politico vanno abbassati e riportati nell'alveo della civiltà:
espressioni d'odio non possono essere più tollerate, soprattutto
se fatte nascondendosi dietro l'anonimato".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Massimo Mentil
(Pd) che questa mattina ha presentato una querela contro ignoti
per una lettera anonima recapitata via posta alle pro loco della
Carnia attraverso la quale si rivolgono frasi "diffamatorie e
ingiuriose" verso lo stesso consigliere.
"La serietà, l'onestà, la responsabilità e la trasparenza sono
concetti fondamentali sui quali mi sono sempre basato nella vita
e nella mia attività amministrativa e politica - sottolinea
Mentil -. Sempre mettendoci la faccia e l'impegno in prima
persona, perché sono convinto che solo in questo modo è possibile
guadagnare la fiducia della gente, facendo le cose alla luce del
sole, sottoponendosi al giudizio delle persone alle quali ho
chiesto fiducia. Un concetto che, come purtroppo vediamo, non
appartiene ad alcune persone che si nascondono dietro l'anonimato
e pensando di essere protette da questo scudo si sentono in
diritto e si permettono di infamare e infangare gli altri. Come è
successo nei giorni scorsi con chi ha attaccato, usando parole
diffamatorie, me e la mia famiglia. Qui cadono tutti i termini di
discussione non solo politica, ma anche civile".
"Questo non è accettabile in alcun modo e non lo è ancora di più
in un momento in cui, guarda caso, iniziano a vacillare le
certezze di chi ha condotto una battaglia politica su Passo Monte
Croce Carnico. Lo studio commissionato dalle due regioni Fvg e
Carinzia - ricorda il dem -, ha tratto le sue conclusioni e
questi personaggi senza nome pensano forse che il sottoscritto
abbia suggerito, all'orecchio di chi ha condotto questo studio,
cosa fare? Io ho sempre espresso un'opinione in nome della
comunità che mi ha eletto, convinto della bontà della mia
posizione, l'ho fatto alla luce del sole, senza secondi fini che,
a ogni modo, in una comunità ristretta sarebbero eventualmente
stati sotto gli occhi di tutti. Altro che interessi personali e
familiari, modi e termini di chi nell'ombra punta il dito mi
suggerisce invece qualcosa di diverso, ossia interessi di parte
da chi oggi rigetta su di me accuse infamanti. E lo fa con un
rancore e con parole (che qualcuno ha già usato in passato) che
tradiscono una paura di perdere qualcosa".
"Ebbene, se questi signori pensano che mi si debbano attribuire
delle responsabilità precise si mostrino pubblicamente e si
prendano la responsabilità delle proprie azioni e dichiarazioni,
diversamente restano quello che si sono dimostrati, dei pavidi
bugiardi", conclude la nota.
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