A Pordenone cerimonia di consegna dei riconoscimenti della Camera
di commercio. Un pensiero è stato rivolto ai territori colpiti
dal maltempo
Pordenone, 17 nov - "Chi fa impresa oggi chiede ascolto e
regole semplici, chiede di non essere visto come un nemico, ma
come il vero motore dell'economia e del benessere sociale. Eventi
come questo testimoniano il grande patrimonio imprenditoriale
della nostra Regione, fatto di uomini e donne che ogni giorno
alzano la serranda e si confrontano nel loro piccolo con sfide
globali. Il nostro compito, come amministratori locali e
regionali, è quello di liberare energie, lasciando gli
imprenditori liberi di lavorare, perché se un Paese cresce, se
genera ricchezza, se combatte la disoccupazione, il merito è del
mondo dell'impresa".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio
Emidio Bini partecipando oggi insieme alla collega di giunta
Cristina Amirante alla premiazione dell'Economia e dello Sviluppo
2025 svoltasi al Teatro Verdi di Pordenone. Alla presenza del
sindaco Alessandro Basso, del presidente della Camera di
commercio di Pordenone-Udine Giovanni Da Pozzo e dell'ex ministro
dei Beni culturali e oggi direttore generale dell'Istituto
dell'Enciclopedia Italiana Treccani Massimo Bray, l'esponente
dell'Esecutivo Fedriga nel suo intervento, ha posto in risalto la
centralità del capitale umano nel raggiungimento degli importanti
risultati economici registrati in Friuli Venezia Giulia ma anche
la validità delle scelte compiute dall'Amministrazione regionale
che si è messa ancora una volta in fase di ascolto per redigere
norme che stanno dalla parte degli imprenditori.
In apertura Bini ha voluto dapprima rivolgere un pensiero "a
quanti oggi, a causa del maltempo che si è abbattuto nelle scorse
ore in regione, stanno vivendo momenti di grande difficoltà",
ricordando come "noi friulani siamo abituati a cadere, a soffrire
e a lottare, ma sappiamo sempre rialzarci".
L'assessore ha poi evidenziato come i risultati ottenuti dal
territorio derivino da un lavoro di squadra tra istituzioni,
categorie, sindacati e imprese, percorso che ha portato anche
alla recente riforma del terziario, "un lavoro complesso, durato
un anno e mezzo, possibile solo grazie alla collaborazione di
tutti e al coraggio di affrontare scelte non sempre semplici".
Bini ha ribadito che la politica regionale ha scelto di ascoltare
"chi ogni giorno apre un'azienda, assume, investe, firma
garanzie, si sporca le mani e crea valore2.
L'assessore ha richiamato il contesto globale, segnato da
trasformazioni rapide e dall'equilibrio tra grandi aree di potere
economico, evidenziando la necessità di un'Europa capace di
dotarsi di una strategia condivisa, con politiche economiche,
fiscali e industriali realmente unitarie.
Secondo Bini, "il futuro si decide lì, in un'Europa che dovrà
mettere al primo posto imprese e imprenditori, evitando rigidità
che rischiano di penalizzare interi settori produttivi".
L'assessore ha ricordato come alcune scelte comunitarie - dalle
scadenze ambientali alle regolamentazioni sui comparti
industriali - abbiano in passato generato incertezza, richiamando
la necessità di "una visione più pragmatica, che tenga insieme
sostenibilità e reali esigenze produttive".
"La Regione Friuli Venezia Giulia - ha concluso - continuerà a
fare la propria parte con serietà, determinazione e lungimiranza,
perché, seppur piccolo, il nostro tessuto economico rappresenta
un modello per il Paese".
ARC/AL