(ACON) Trieste, 11 nov - "All'interno della seduta odierna del
Consiglio regionale abbiamo iniziato la discussione in merito al
disegno di legge inerente al Codice regionale del commercio e del
turismo. Si tratta di un progetto ambizioso che vuole ordinare
norme stratificate nel tempo", lo dichiara, in una nota, il
consigliere regionale Enrico Bullian del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg.
"È opportuno, in premessa, rispondere a chi in maggioranza pensa
(come ha avuto modo di affermare uno dei capogruppo) che 'il
Friuli Venezia Giulia non lo conosceva nessuno prima
dell'amministrazione Fedriga' - proegue Bullian -. Ciò non
rispecchia la realtà dei fatti. Ritengo importante evidenziare
quello che è in realtà un trend storico del nostro territorio,
come dimostrano i dati de 'La Regione in cifre', l'annuario
statistico edito dalla Regione stessa".
"Sul turismo - sottolinea il consigliere delle Opposizioni - i
dati affermano che non partivamo da una situazione negativa. Nel
2014 abbiamo già 2 milioni di arrivi, poi aumentati a 2,6 milioni
nel 2018 e a 3 milioni nel 2024. Per le presenze in Regione
partiamo da 7 milioni e mezzo del 2014, divenuti 9 milioni nel
2018 e oltre 10 milioni nel 2024. Questo dimostra che la crescita
del settore non è influenzata in modo determinante dal colore
politico delle amministrazioni regionali. Anzi, nel periodo fra
il 2014 e il 2018 l'incremento nei numeri fu raggiunto durante
l'amministrazione regionale di Centrosinistra, che aveva a
disposizione risorse pubbliche molto inferiori rispetto a quelle
attuali legate alle diverse fasi storiche".
"Un'analisi ulteriore riguarda la capacità ricettiva. Nel
comparto alberghiero si è passati dai 42mila posti letto del 2018
ai 44mila attuali, con l'aumento concentrato nelle strutture a 4
e 5 stelle. Gli esercizi complementari (come B&b, agriturismi e
campeggi) contavano 117mila posti letto nel 2018 e oggi sono
121mila - incalza l'esponente del Centrosinistra -.
Complessivamente, il Friuli Venezia Giulia dispone di 165mila
posti letto, contro i 160mila di qualche anno fa. Variazioni non
sconvolgenti dunque. Questo conferma che la nostra regione era
già conosciuta e attrattiva da tempo; oggi si tratta di
consolidare e migliorare ulteriormente questo quadro".
"Al netto di una serie di emendamenti puntuali di cui sono primo
firmatario, ho formulato la richiesta di introdurre uno specifico
articolo dedicato anche alla valorizzazione dei cosiddetti
'negozi etnici'. Partendo da un presupposto: questi negozi
(piaccia o no) esistono; cosa possiamo fare per migliorare la
situazione? A titolo di esempio - continua Bullian -, in
collaborazione con i vari soggetti istituzionali territoriali
(comprese le Associazioni di categoria, i Comuni e i Distretti
del Commercio), si potranno attivare degli specifici corsi in
materia igienico-sanitaria, sulle modalità di tenuta del negozio
che devono tenere in considerazione il contesto urbano dove è
inserito, sul rispetto delle norme generali e dei vari
regolamenti, su campagne di marketing che possano valorizzare
questa offerta aggiuntiva al commercio 'tradizionale'. Spetterà
poi alla Giunta regionale, entro un anno dall'entrata in vigore
della legge, adottare il regolamento per stabilire i criteri e le
misure di sostegno.
"Credo, a riguardo, non si possa ancora nascondere la testa sotto
la sabbia e si debba ritenere che anche questa proposta
commerciale sia ormai parte integrante delle attività produttive
e dunque vadano creati strumenti migliorativi rispetto allo
status quo", conclude la nota.
ACON/COM/mv