In Aula la norma che, per la prima volta in Italia, fa confluire
commercio e turismo in un unico testo organico
Trieste, 11 nov - "Oggi abbiamo consegnato all'Aula un testo
moderno e rivoluzionario, che garantirà un taglio netto alla
burocrazia e risorse senza precedenti per il Terziario. Lo
abbiamo fatto con il senso di responsabilità di chi sa che queste
nuove "regole del gioco" condizioneranno l'agire quotidiano di
decine di migliaia di imprese e lavoratori. La medesima
responsabilità che ha caratterizzato il confronto con tutte le
associazioni di categoria, con gli operatori del settore e con il
Consiglio regionale, perché quando si parla di economia non ci
sono bandiere, ma conta lavorare per il benessere di un
territorio e di una comunità nella sua interezza".
Con queste parole l'assessore regionale alle Attività produttive,
Sergio Emidio Bini, è intervenuto in Aula illustrando il Codice
regionale del Commercio e del Turismo, sottolineando il carattere
innovativo di una norma che, per la prima volta in Italia,
riunisce in un unico testo le discipline del commercio e del
turismo.
La legge riduce il numero degli articoli vigenti da 567 a 143,
senza diminuire il sostegno economico al comparto, ma anzi
potenziandolo. "Non si tratta di una deregulation - ha precisato
l'assessore - ma di un atto di fiducia verso gli imprenditori che
ogni giorno alzano la serranda dei propri negozi e verso i 200
mila lavoratori che operano nel settore del terziario. A loro
mandiamo un messaggio chiaro: la politica vi ha finalmente
ascoltati, con regole chiare e comprensibili".
Bini ha voluto ringraziare la Direzione centrale Attività
produttive e Turismo e in particolare il direttore Massimo
Giordano, per il lavoro svolto con competenza e dedizione nella
stesura del testo. "È una legge scritta bene - ha spiegato - e
non è scontato in un Paese dove la scarsa chiarezza delle norme
costa, secondo un'indagine dell'Università Bocconi, in media 5
punti di Pil. Ma è anche una legge condivisa, nata da un ampio
confronto con le associazioni di categoria, i sindacati e lo
stesso Consiglio regionale, che ha saputo affrontare la
discussione con spirito costruttivo".
"Da parte mia - ha chiarito l'assessore - c'è la volontà di non
snaturare la legge, mantenendo intatti l'impianto e la visione
unitaria del testo. Tuttavia, sono pronto ad accogliere
emendamenti migliorativi in linea con i principi che stanno alla
base del Codice e sono certo che dalle giornate d'Aula uscirà un
testo arricchito".
L'assessore ha illustrato i punti cardine del nuovo Codice, a
partire dal Masterplan delle superfici di vendita, che consentirà
di mappare il commercio esistente e di intervenire nelle aree più
deboli, favorendo la riqualificazione dei centri urbani. È
prevista inoltre una riforma dell'urbanistica commerciale per
semplificare e rendere più conveniente aprire nuovi esercizi nei
centri cittadini, insieme al più ampio intervento a favore del
commercio di prossimità mai realizzato in Regione.
Tra le altre misure figurano la valorizzazione del turismo lento
e del cicloturismo, la semplificazione dei criteri di
classificazione delle strutture ricettive, il sostegno a consorzi
e reti d'impresa, una maggiore autonomia per i Comuni nella
gestione della tassa di soggiorno e la promozione del lavoro di
qualità, con incentivi alle imprese che applicano contratti
nazionali sottoscritti dalle associazioni più rappresentative.
"Questa legge - ha concluso Bini - mette al centro chi lavora,
produce e fa vivere il territorio. Per la prima volta le imprese
del Friuli Venezia Giulia potranno contare su un quadro organico
e su contributi per 134 milioni di euro, già stanziati per il
biennio 2026-2027, destinati a dare slancio e stabilità al
comparto".
ARC/AL