(ACON) Trieste, 11 nov - "Con questo Codice del commercio e del
turismo diamo valore ai nostri cittadini. È uno strumento
semplice, trasparente e capace di rafforzare la collaborazione
tra comunità e istituzioni, tutelando territori e aree più
fragile". È stato questo il commento di Lucia Buna (Lega), che ha
dato il via alla discussione generale sul disegno di legge 61.
Di simile opinione anche Rosaria Capozzi (M5S), secondo la quale
"il ddl valorizza cooperative di comunità e distretti di
prossimità, mettendo al centro le persone e non solo i numeri,
per contrastare lo spopolamento e razionalizzare le energie dei
territori".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha riconosciuto la portata del
provvedimento, pur chiedendo un ulteriore passo avanti: "È una
legge ampia e partecipata, ma serve più coraggio su temi come
grande distribuzione, commercio online e software open source".
Secondo Massimiliano Pozzo(Pd) "il nodo cruciale resta il
sostegno alle realtà locali: per salvaguardare il tessuto
economico e sociale dei territori è necessario difendere il
commercio di vicinato, limitare le grandi strutture, favorire i
passaggi generazionali nelle imprese e migliorare la qualità del
lavoro nel turismo".
Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha ricordato
che "la crescita del turismo, in Friuli Venezia Giulia, segue un
trend di lungo periodo non attribuibile solo all'attuale
amministrazione. Serve però affrontare seriamente le difficoltà
del commercio locale, senza ignorare anche il tema dei negozi
etnici".
Francesco Martines (Pd) ha richiamato "la necessità di superare
la vecchia stagione della proliferazione dei centri commerciali,
che ha contribuito allo spopolamento dei negozi nei piccoli
Comuni: il Masterplan è uno strumento decisivo per orientare uno
sviluppo più equilibrato del territorio". Inoltre "è importante
rafforzare il turismo non solo balneare, ma anche culturale e
lento, migliorare le condizioni lavorative del settore e
sostenere le cooperative di comunità come presidi sociali nelle
realtà più fragili".
Il collega dem Andrea Carli ha ricordato un dato preoccupante
sulla perdita degli esercizi locali: "Dal 2018 al 2023, la
regione Fvg ha perso oltre il 10% dei negozi: servono misure che
mettano in condizione i commercianti di lavorare e competere,
anche contro il commercio online".
Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha espresso
"soddisfazione per l'accoglimento della proposta di istituire un
Osservatorio regionale sul turismo, uno strumento a lungo
richiesto e finalmente riconosciuto come necessario per una
gestione sostenibile del settore" e ha poi preannunciato di aver
"presentato emendamenti che mirano a rafforzare il ddl sotto il
profilo della sostenibilità e dell'equità".
Per Marko Pisani (Ssk) "il commercio locale ha anche un valore
culturale: ecco perché per promuovere il turismo è necessario
valorizzare anche la multiculturalità e l'uso delle lingue
minoritarie negli esercizi commerciali".
Per Manuela Celotti (Pd) "il Masterplan turistico deve dialogare
con i piani regolatori comunali". La consigliera ha chiesto di
inserire nel testo di legge "più sostegno ai negozi di vicinato
nelle aree interne e un esplicito riferimento alla parità di
genere".
Il capogruppo del Pd, Diego Moretti, ha invitato "a mantenere il
coinvolgimento del Consiglio regione e delle categorie anche
nella fase applicativa, affinché la riforma sia accompagnata da
monitoraggio, ascolto e valutazione degli effetti reali sui
territori e sul commercio di vicinato".
Responsabilità e passione: l'assessore regionale alle Attività
produttive, Sergio Emidio Bini, ha da ultimo definito così il ddl
61, aggiungendo che "è rivoluzionario perché siamo la prima
Regione in Italia che esamina un testo che unisce due settori
come il commercio e il turismo sburocratizzandoli veramente".
I lavori d'Aula per l'esame del nuovo Codice riprenderanno domani
mattina e proseguiranno tutto il giorno.
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ACON/SM-rcm