SPORT. NOVELLI (FI): MOZIONE SU TIFO RESPONSABILE E CONTRO LA VIOLENZA

(ACON) Trieste, 10 nov - "Potenziare i programmi formativi nelle scuole e nelle società sportive. Promuovere protocolli condivisi con le Forze dell'Ordine per garantire sicurezza e rispetto negli eventi. Istituire riconoscimenti pubblici per le tifoserie che si distinguano per correttezza e fair play". Lo afferma in una nota Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, che fa sapere di servire "l'hat-trick di azioni concrete e immediatamente realizzabili con il deposito di una mozione, sottoscritta anche dal capogruppo azzurro Andrea Cabibbo, finalizzata a combattere la violenza e ad educare a un approccio responsabile e civile al tifo". Novelli spiega: "Questa mozione nasce da un'esigenza etica e civile. Il tifo deve restare una manifestazione di passione e identità, non degenerare in violenza o odio. Di recente, un brutale agguato culminato con un lancio di sassi contro il pullman dei tifosi ospiti, avvenuto dopo la partita tra Rsr Sebastiani Rieti e Pistoia Basket, è costato la vita al secondo autista del mezzo, colpito dal lato del passeggero. La tragedia avrebbe potuto addirittura assumere le proporzioni di una catastrofe, se l'autista ucciso fosse stato al volante del pullman. Resta un dato che fa ribollire il sangue: è morto un uomo innocente, brutalizzato da individui che non possono e non devono essere definiti tifosi. Questi episodi impongono una riflessione profonda". "Non possiamo tollerare che l'amore per una squadra si trasformi in disprezzo per l'altro. Le istituzioni, le società sportive, le scuole e le famiglie devono agire insieme per costruire una cultura del rispetto. Sostenere le tifoserie virtuose - prosegue il consigliere di FI - è un modo per raccontare che un altro tifo è possibile: più maturo, solidale, capace di unire invece che dividere". "La proposta punta a rafforzare il legame tra sport e comunità, valorizzando i comportamenti positivi che ogni settimana animano stadi e palazzetti. Serve un cambio di paradigma: passare dalla repressione alla prevenzione, dall'indifferenza alla responsabilità condivisa. Lo sport, quando insegna a rispettare l'avversario - chiude Novelli -, educa alla convivenza civile". ACON/COM/rcm