Trieste, 8 nov - "Incentivare i giovani ad avviare e
consolidare attività imprenditoriali significa investire nel
futuro economico e sociale del Friuli Venezia Giulia. Con questa
misura, la Giunta regionale conferma la volontà di sostenere
concretamente le nuove generazioni, valorizzandone il talento e
la capacità di innovare. Favorire la nascita di imprese e
start-up giovanili significa rafforzare la competitività del
territorio e promuovere lo sviluppo della nostra regione".
Questo il concetto espresso dall'assessore regionale alle
Attività produttive Sergio Emidio Bini a margine
dell'approvazione da parte della Giunta regionale, su proposta
dello stesso Bini, della ripartizione di due milioni di euro
destinati a sostenere l'imprenditoria giovanile in Friuli Venezia
Giulia.
Come ha spiegato l'assessore, le risorse, suddivise tra i due
ambiti territoriali delle due Camere di commercio
(Gorizia-Trieste e Pordenone-Udine) saranno impiegate per
finanziare nuovi progetti di impresa e start-up costituite da
giovani under 40, comprese le spin-off della ricerca.
La distribuzione dei fondi è stata definita sulla base del numero
di imprese attive nei rispettivi territori: poco più di mezzo
milione di euro andrà all'area Gorizia-Trieste, mentre circa un
milione e mezzo sarà destinato a Pordenone-Udine. Le due Camere
di commercio gestiranno separatamente i bandi, che verranno
pubblicati nei primi mesi del 2026, consentendo la presentazione
delle domande attraverso il portale informatico regionale.
Il contributo, a fondo perduto, potrà coprire fino al 50% delle
spese ammissibili, con un tetto massimo di 40 mila euro per
progetto. Saranno finanziate iniziative legate all'avvio o allo
sviluppo di imprese giovanili, con interventi che spaziano dagli
investimenti in impianti, macchinari, software e brevetti alle
consulenze per innovazione e qualità, fino alle spese di
ristrutturazione, locazione o promozione dell'attività.
Rientrano tra le spese ammissibili anche quelle sostenute nei tre
anni precedenti la domanda, in conformità alla normativa europea
sugli aiuti "de minimis".
Le imprese beneficiarie dovranno mantenere attiva la sede o
l'unità operativa in regione e conservare il requisito di impresa
giovanile per almeno tre anni dopo la rendicontazione, che dovrà
essere presentata entro diciotto mesi dall'assegnazione del
contributo.
ARC/GG/pph