TAGLIAMENTO. CAPOZZI (M5S): GIUNTA INCERTA, VALUTARE ALTRE SOLUZIONI

(ACON) Trieste, 4 nov - "L'azione della Giunta regionale, negli ultimi anni, ha prodotto una serie di decisioni frammentarie, contraddittorie e spesso improvvisate. La conseguenza diretta di questa confusione amministrativa è duplice: da un lato, infatti, si rallenta ogni processo decisionale; dall'altro, invece, si alimenta un conflitto crescente tra istituzioni, territori e cittadini come è emerso in audizione. È perciò tempo di invertire la rotta e di ricostruire un percorso organico nel quale la sicurezza idraulica non sia in contraddizione con la tutela dell'ambiente, ma ne rappresenti altresì un naturale corollario". Lo auspica in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S), anche alla luce dei lavori della IV Commissione riservati a una lunga serie di audizioni incentrate sulle progettazioni di laminazione del fiume Tagliamento. "Senza andare eccessivamente a ritroso nel tempo - aggiunge la pentastellata - ricordo l'adozione della delibera giuntale 530, che prevedeva l'avvio della progettazione di una traversa laminante adiacente al ponte di Dignano. Nello stesso mese, attraverso una nostra interrogazione, avevamo fatto notare come tale documento preliminare all'avvio della progettazione non contenesse le alternative alla traversa adiacente, nonostante fossero state prescritte ai progettisti. Oggi tutti ritengono opportuno considerare ipotesi alternative e, perciò, rimane aperto un interrogativo: abbiamo forse pagato per intero un documento non conforme a quanto richiesto e che, di fatto, non è servito a nulla?". "Adesso - precisa Capozzi - sembrano tutti paladini del dibattito pubblico. Desidero tuttavia ricordare la mozione, firmata da tutta l'Opposizione, attraverso la quale chiedevamo di avviare un reale confronto pubblico su queste tematiche. Istanza puntualmente bocciata da questa Maggioranza. Ai sensi del Codice degli appalti era stato inoltre annunciato dall'assessore Scoccimarro che la progettazione della traversa sul ponte di Dignano sarebbe partita entro la fine dell'anno. Ci si chiede, dunque, da cosa fossero dettate tali tempistiche: se richiamate in quest'aula solo per strizzare l'occhio ai Comuni di Latisana e Lignano; oppure, se sia effettivamente stato dato seguito a quanto dichiarato e, quindi, esista già un progetto della traversa". "Senza alcuno stupore, abbiamo anche appreso - dettaglia la rappresentante del M5S - che la Regione Veneto ha modificato le stime delle portate in caso di possibile alluvione del Tagliamento, determinando così che debba essere il Friuli Venezia Giulia a dover smaltire la maggior parte delle acque. Ribaltando, in tal modo, le previsioni che da sempre indicavano la necessità di implementare il canale Cavrato in Veneto tra Cesarolo e la laguna di Bibione". "Alla fine di questa disamina - sottolinea Capozzi - emerge con chiarezza una sovrapposizione di piani, documenti e decisioni che non si inseriscono in una cornice unitaria. Ogni nuovo atto sembra rimettere in discussione o correggere il precedente, senza che vi sia un chiaro disegno strategico. Ma, soprattutto, ci si chiede a quali tecnici ci si debba affidare, poiché tutte le decisioni richiamate sono state prese da tecnici o consultati i tecnici". "Ora la Maggioranza sembra iniziare finalmente a comprendere - rimarca la consigliera di opposizione - che, forse, non serve alcuna traversa. Soprattutto se si individuano soluzioni a valle (lo sfruttamento del canale Cavrato, secondo quanto previsto dai tecnici già nel 2015). Inoltre, paradossalmente, si continua a dire tutto e il contrario di tutto. La Giunta regionale, con le sue scelte contraddittorie e la sua comunicazione disordinata, ha così alimentato confusione e diffidenza". "Ricordo infine l'intervento sulla questione del Tagliamento del sindaco di Latisana, Lanfranco Sette, che un anno fa imputava la responsabilità dei rischi per le popolazioni rivierasche a chi esprimeva tesi diverse. Oggi, che a sostenere quelle stesse tesi sono esponenti del suo stesso partito, ci si chiede - conclude Capozzi - a chi intenda attribuire tali responsabilità, considerato che, a due anni dall'approvazione del nuovo Pgra, si continua a navigare nel vuoto". ACON/COM/red