TAGLIAMENTO. PELLEGRINO (AVS): BENE NUOVE IPOTESI MESSA IN SICUREZZA

(ACON) Trieste, 4 nov - "Dopo un anno è stata finalmente riconvocata, dopo mie continue sollecitazioni, la IV Commissione avente come tema l'audizione dei portatori di interesse sul Tagliamento. Nel frattempo le ipotesi avanzate sono diventate diverse per la realizzazione di opere non invasive e non impattanti perché tutte le popolazioni dell'asta del fiume siano messe in sicurezza. E parliamo, ad esempio, delle laminazioni naturali che permettano al Tagliamento di espandersi naturalmente nel momento in cui ci fosse una possibile onda di piena verso il mare". Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra, a margine della conclusione dell'audizione iniziata un anno fa sull'opera del ponte-traversa sul tratto di fiume che collega Dignano a Spilimbergo. "Ho ricordato al sindaco Sette - spiega Pellegrino - che non si può più agire sulla paura delle popolazioni per nuove cementificazioni. Lo stesso sindaco ha informato la Commissione che i 30.000 sfollati di 60 anni fa oggi sarebbero 150.000 e questo ci fa ancora una volta di più comprendere come in questi anni ci sia stato un abuso e uno sfruttamento insensato del territorio e una significativa spinta verso un'importante edificabilità e depauperamento della foce ignorando le leggi della natura". "A mie precise domande - incalza la consigliere - sul fatto che nel 2022 si sia gioito per non aver inserito, nelle norme tecniche di attuazione del Piano di gestione rischio alluvioni, i vincoli idrogeologici 'scongiurando il pericolo che le misure precedentemente assunte comportassero vincoli di inedificabilità non più aderenti alla realtà e tali da immobilizzare l'attività edificatoria in vaste zone dei molti Comuni interessati', citando la consigliera Spagnolo, non ho avuto risposta. Mentre il sindaco ha spostato il discorso, per l'ennesima volta come ormai siamo abituati a sentire, sulle morti del '65 e '66. Morti di cui tutti abbiamo il massimo rispetto soprattutto perché nessuno vuole che ce ne siano altre a causa di edificazioni spregiudicate realizzate con regolamenti che non tengono conto delle leggi ecosistemici, dei cambiamenti climatici e dalle conseguenze dovute ai danni antropici e dalle opere invasive realizzate". "Sono invece soddisfatta di quanto ha detto la segretaria generale dell'Autorità di bacino, la dottoressa Colaizzi. Mentre l'anno scorso dichiarava che il ponte-diga a Dignano fosse l'unica opera, oggi in audizione - continua l'esponente di Avs - ha prospettato anche altre soluzioni al posto di quella fortemente impattante e non risolutiva per il rischio alluvioni, opera che a mio parere sarebbe utile solo per la realizzazione della strada che collega Cimpello a Gemona passando per Dignano". "In sessant'anni, data dell'ultima alluvione che ha caratterizzato tutto il Nord Italia, le valutazioni ambientali riferite al cambiamento climatico e la sicurezza delle persone sono cambiate radicalmente - conclude Pellegrino - e rimanere ancorati a prospettive datate non fa il bene di nessuno". ACON/COM/sm