(ACON) Trieste, 17 set - "Esprimiamo la nostra ferma
contrarietà in merito alle recenti dichiarazioni del presidente
Massimiliano Fedriga riguardo alla posizione dell'Unione europea
sul terribile conflitto in Medio Oriente".
"È infatti del tutto inaccettabile - evidenzia in una nota la
consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) -
ridurre la complessità di una sanguinosa tragedia umanitaria a
una lettura parziale che contrappone in maniera assoluta uno
'Stato democratico', citando le esplicite parole del vertice
della Giunta Fvg, a un'organizzazione terroristica'".
"La sofferenza della popolazione civile palestinese - aggiunge
l'esponente pentastellata - non può essere strumentalizzata con
narrazioni unilaterali che oscurano le responsabilità di un
governo criminale, ovvero quello di Netanyahu. Sentirlo definire
'democratico' fa ribrezzo, perché parliamo di uno Stato che, da
aggredito, si è trasformato in feroce aggressore. Anche la
Commissione d'inchiesta dell'Onu, ora, riconosce ufficialmente
l'intento genocidario nella condotta delle autorità israeliane a
Gaza e, pertanto, non possiamo più considerare il dibattito sul
piano delle congetture e delle opinioni personali, davanti alla
precisa presa di posizione di un'organizzazione intergovernativa
mondiale".
"L'Unione Europea, nel richiamare Israele al rispetto del diritto
internazionale umanitario e alla tutela delle popolazioni civili,
non svolge certamente - precisa Capozzi, riprendendo nuovamente
quanto detto dallo stesso Fedriga - una 'campagna diffamatoria',
ma esercita invece il proprio ruolo di garante di pace, giustizia
e diritti fondamentali che, evidentemente, sono stati e vengono
violati".
"Riteniamo perciò oltremodo deludente che un rappresentante delle
istituzioni regionali - sottolinea ancora la rappresentante del
M5S - utilizzi toni divisivi e riduttivi in un contesto che
richiederebbe altresì equilibrio, responsabilità e vicinanza a
tutte le vittime del conflitto. Dopo troppe ed eccessive
esitazioni, l'Europa riafferma quindi il suo ruolo politico e
morale, richiamando tutte le parti al rispetto del diritto
internazionale umanitario e alla tutela delle popolazioni civili".
"Si tratta di un passo necessario e atteso - conclude Capozzi -
che riconosce la drammaticità della situazione e la necessità di
un impegno concreto per fermare le violenze".
ACON/COM/fa