Oggi la corsa del bus viola a Trieste
Trieste, 21 set - Per lo studio e la presa in carico dei
cittadini affetti da Alzheimer, la Regione ha sviluppato
molteplici azioni. Oltre 460mila euro in tre anni saranno
impiegati per l'implementazione e il monitoraggio dell'attuazione
del Piano nazionale delle demenze (Pnd) calato, in Fvg, nel Piano
triennale regionale Alzheimer e demenze.
Lo ha sottolineato il vicegovernatore con delega alla Salute del
Friuli Venezia Giulia che questa mattina è intervenuto a Trieste
in occasione dell'iniziativa "E se perdi il bus dei ricordi?"
promosso dall'associazione De Banfield in occasione della
Giornata internazionale dell'Alzheimer.
Attraverso una speciale corsa viola della Trieste Trasporti, è
stato stato spiegato cosa significhi convivere con la demenza e
come può essere il rapporto tra la persona malata e il cargiver,
grazie a un percorso tra alcuni dei luoghi di maggiore interesse
della città.
Il vicegovernatore con delega alla Salute ha spiegato che con i
fondi messi a disposizione dalla Regione si va a migliorare la
protezione sociale delle persone affette da demenza e si va a
garantire la diagnosi precoce, oltre alla presa in carico
tempestiva delle persone affette dalla malattia di Alzheimer. Lo
si farà anche tramite l'acquisto di apparecchiature sanitarie
dedicate.
Ha detto poi che oggi più che mai è necessario intervenire su
questo fronte, per la mutata composizione della comunità del
Friuli Venezia Giulia sotto il profilo anagrafico: la nostra è
infatti la seconda regione in Italia per anzianità. Vivere di più
significa adeguare il sistema (soprattutto sanitario, ma non
solo) a questi nuovi assetti demografici, per dare una risposta
adeguata e appropriata di salute. In questo il Sistema sanitario
regionale ha stretto un fortissimo legame con il terzo settore,
percorrendo la via della de-ospedalizzazione per le cronicità.
Una prima linea di intervento attivata dalla Regione per la cura
delle demenze riguarda la sperimentazione, valutazione e la
diffusione di interventi di tele-riabilitazione per migliorare la
partecipazione, l'inclusione e la qualità della vita del
paziente.
Una seconda linea riguarda la sperimentazione, la valutazione e
la diffusione dei trattamenti psicoeducazionali, cognitivi e
psicosociali nella demenza: studi clinici hanno messo in
evidenza, infatti, come i cosiddetti "trattamenti non
farmacologici" abbiano un impatto positivo sui sintomi
neuropsichiatria, sulla cognitività e sulla qualità della vita,
migliorando l'interazione del paziente con l'ambiente e riducendo
i livelli complessivi di disabilità.
ARC/PT/gg