Udine, 18 set - La necessità di mantenere viva la memoria e un
ringraziamento all'Unione nazionale italiana reduci di Russia
(Unirr) per il costante impegno nel ricordare quanti presero
parte alla Campagna di Russia e, soprattutto, coloro che non
riuscirono a tornare e a riunirsi ai propri cari.
E' la sintesi del commento dell'assessore regionale alle Attività
produttive e Turismo rilasciato oggi a margine del 79°
anniversario della ritirata di Russia (1943-2022) la cui
ricorrenza è stata celebrata nel Tempio Sacrario di Cargnacco a
Pozzuolo del Friuli.
L'esponente della Giunta del Friuli Venezia Giulia, presente in
rappresentanza della Regione, ha deposto una corona d'alloro al
monumento sul piazzale assieme al sindaco di Pozzuolo del Friuli,
alla Medaglia d'oro al valor militare Paola Del Din e alle
autorità militari.
Nel sottolineare l'importanza dei luoghi della memoria e delle
commemorazioni, fondamentali per non dimenticare, il
rappresentante regionale ha rimarcato come il no alla guerra
debba essere sempre forte perché il passato può tornare e lo
dimostra il conflitto in atto in Ucraina. Secondo l'assessore,
quindi, vi è il dovere morale, civile e istituzionale di
ricordare le vittime e i dispersi della tragica Campagna di
Russia. Fare memoria è un atto necessario, per noi stessi e per
le generazioni future per assicurare loro un futuro di libertà.
Nell'onorare le spoglie dei circa mille soldati, identificati o
"noti ma non identificati" che riposano nel sacrario, l'assessore
regionale ha anche deposto un omaggio floreale al sacello di
monsignor Carlo Caneva, cappellano militare in Russia durante la
Seconda guerra mondiale, grazie al quale il tempio venne
realizzato per ricordare gli oltre 90.000 caduti e dispersi in
Russia.
La cerimonia, promossa dall'Unirr, ha visto la partecipazione
delle autorità civili e militari, dei gonfaloni di alcuni Comuni
della regione e dei labari di numerose associazioni
combattentistiche e d'arma.
ARC/LP/ep