Lavoro: Regione, necessario patto corresponsabilità territorio-aziende

Hanno finalità di carattere generale le iniziative legali contro la decisione di Wärtsilä di cessare l'attività produttiva a Trieste Trieste, 16 set - Ragionare di lavoro e impresa nell'Italia che riparte richiede una riflessione sulle finalità e sulle condizioni del sostegno che i diversi livelli di governo possono accordare alle attività economiche. Condizione fondamentale per un sostegno pubblico a valere su risorse provenienti dalla fiscalità generale, a parere dell'Amministrazione regionale, è che fra sistema economico e territorio venga condiviso un virtuoso patto di corresponsabilità in base al quale le attività economiche vengano realizzate secondo modalità idonee a garantire la crescita, il benessere e la coesione sociale. Questo il concetto espresso dall'assessore regionale al Lavoro intervenuto questa mattina al convegno nazionale di Agi (Avvocati giuslavoristi italiani) intitolato "Il lavoro e l'impresa nell'Italia che riparte" in programma a Trieste fino a domani. Secondo l'assessore, che ha portato i saluti del governatore della Regione, per realizzare questo virtuoso patto di corresponsabilità occorre che le imprese stabiliscano con il territorio un rapporto non opportunistico, magari legato ad occasioni di incentivazioni pubbliche più o meno intense. Invece è necessario - ha affermato - che si instauri un rapporto stabile, che, a fronte delle molteplici difficoltà che l'esercizio delle attività economiche possono via via incontrare, responsabilizzi tutti i soggetti coinvolti nell'individuazione di soluzioni condivise in grado di tutelare la continuità produttiva ed occupazionale. Per l'esponente della Giunta è questo il motivo per cui l'Amministrazione regionale, insieme a tutte le forze sociali, ha reagito in maniera ferma alla decisione di Wärtsilä di cessare l'attività produttiva presso il sito di Bagnoli della Rosandra. Una decisione - ha sottolineato l'assessore - che si pone in antitesi totale rispetto ai principi appena delineati. Quanto sta accadendo a Trieste può, purtroppo, replicarsi in qualsiasi area del nostro Paese, è stato evidenziato. Pertanto le iniziative adottate dalla Regione in sede giurisdizionale, elaborate in collaborazione anche con Agi, hanno una finalità di carattere generale, che trascende il caso singolo. L'obiettivo è quello di arrivare a sottoporre al Giudice delle leggi una disciplina nazionale, come quella contenuta nella legge finanziaria statale del 2022 in materia di contrasto alle delocalizzazioni, che rischia di diventare un percorso agevolato per arrivare a cessazioni di attività strategiche per il territorio nazionale senza che sussistano fondate ragioni economiche e comprimendo in maniera inaccettabile gli spazi di confronto sociale ed istituzionale. Secondo la Regione questa iniziativa è coerente con la volontà, manifestata costantemente dall'Amministrazione, di individuare un percorso condiviso di sostegno all'occupazione che, anche con le modifiche introdotte alla legge regionale 18/2005, ha visto rafforzare gli strumenti regionali di politica attiva del lavoro sia per quanto riguarda gli interventi formativi, sempre più calibrati rispetto alle necessità delle imprese di potenziare gli organici, che per quanto attiene agli incentivi alle assunzioni, mirati principalmente alla necessità di garantire una nuova occupazione stabile alle lavoratrici e ai lavoratori provenienti da situazioni di crisi. ARC/TOF/pph