Trieste, 15 set - L'ottimo lavoro fatto nell'ultimo anno
rilancerà l'azione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi,
la quale deve riassumere il compito che le compete: quello di
unico soggetto di produzione lirica in Friuli Venezia Giulia. Un
ruolo che l'Amministrazione della Regione ritiene fondamentale.
In quest'ottica si può guardare con soddisfazione alla nuova
stagione del Verdi che giustamente ha deciso di riproporre i
grandi classici.
Questo il concetto espresso oggi dall'assessore regionale alla
Cultura intervenuto alla presentazione della stagione lirica e di
balletto 2022-2023 che sarà aperta il prossimo 4 novembre da
Otello, titolo fondante per la storia musicale di Trieste e
assente in cartellone da ben 12 anni.
Per l'esponente della Giunta è estremamente importante combattere
il morbo orribile della cosiddetta "cancel culture". Per gli
aderenti a questa setta, che pretende di rivedere con gli occhi
di oggi quanto creato in precedenza, per esempio - ha affermato
l'assessore - non si dovrebbe più rappresentare Otello perché
mette in scena un femminicidio. Stessa sorte avrebbero la Bohème,
nella quale i fragili non vengono assistiti in modo adeguato, ma
anche la Turandot con i suoi enigmi e premi inappropriati.
Per la Regione cercare di cancellare parte della memoria e delle
grandi espressioni artistiche del passato è una forma di
barbarie. Così come c'è stata una insurrezione contro le
distruzioni da parte dei talebani dei Buddha in Afghanistan, per
l'esponente dell'esecutivo del Friuli Venezia Giulia allo stesso
modo oggi si deve contrastare chi vuole cancellare l'arte, la
memoria e la storia.
Secondo l'assessore tutti sono chiamati, nei diversi ruoli che
rivestono, a combattere questa immensa sciocchezza. La società è
infatti già costretta ad affrontare veri e propri drammi come la
pandemia, la guerra, l'emergenza climatica e la crisi economica.
Tutto questo rende difficile recuperare le necessarie risorse per
la cultura che deve rimanere vitale ed essenziale per le nostre
vite.
La nuova stagione del Verdi, che in cartellone presenta un
balletto e sei opere, sarà chiusa dalla Turandot, una
rappresentazione sempre molto apprezzata dal pubblico.
ARC/RT/al