Trieste, 16 mar - "Già qualche tempo fa Bill Gates ci mise in
guardia, affermando che oltre ai virus pandemici anche quelli
digitali possono mettere a grave rischio l'intero pianeta. In
quell'occasione sottolineò che per ogni euro che un Paese investe
in tecnologia, un altro deve essere speso nella cybersicurezza.
L'intero valore della nostra società infatti sta transitando sul
digitale. Se vogliamo proteggere questo immenso patrimonio,
continuando a essere uno Stato libero e democratico, non possiamo
più affidarci a sistemi di sicurezza prodotti fuori dall'Europa".
Questo il richiamo che l'assessore ai Sistemi informativi,
Sebastiano Callari, ha voluto lanciare oggi nel corso
dell'incontro in modalità telematica con il ministro per gli
Affari regionali e le autonomie, Maria Stella Gelmini, il
sottosegretario Franco Gabrielli e il direttore dell'Agenzia per
la cybersicurezza nazionale Roberto Baldoni, dedicato proprio a
queste tematiche e al ruolo delle Regioni italiane.
"È recentissima la notizia che l'Unione europea ha deciso di
bloccare l'antivirus russo Kaspersky, ritenuto pericoloso - ha
aggiunto Callari -. Non possiamo scordare però che nel 2018 il
Congresso degli Stati Uniti ha approvato il Cloud Act, una legge
che consente all'intelligence Usa di accedere ai dati di chiunque
utilizzi i provider di servizi di telecomunicazione a stelle e
strisce. Questi esempi ci fanno capire che dobbiamo implementare
al massimo i nostri sistemi di cybersicurezza, utilizzando tutte
le risorse a nostra disposizione".
Nel corso dell'incontro è stato ricordato che all'interno del
Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti 600 milioni
di euro per l'implementazione degli apparati tecnologici di
sicurezza del nostro Paese. Di questi circa il 10 per cento delle
risorse a disposizione è destinato alle Regioni.
Tra i temi al centro della riunione l'esigenza di potenziare le
infrastrutture digitali, la necessità di investire in formazione
per far crescere urgentemente una forza lavoro specializzata in
questi settori e quella di favorire una cultura diffusa
sull'importanza della cybersicurezza a partire dai comportamenti
individuali.
"Al di là delle risorse del Pnrr e degli altri fondi europei che
potranno arrivare, come Amministrazione regionale nell'ultima
legge di Stabilità abbiamo già inserito 2 milioni di euro
all'anno, per il triennio 2022-2024, per potenziare la
cybersecurity di tutti gli enti locali del Friuli Venezia Giulia
- ha rimarcato Callari -. Vogliamo creare infatti un nuovo
servizio Ict in grado di difendere le amministrazioni pubbliche
dai numerosi e pericolosi attacchi informatici".
"Si tratta di un progetto dell'Università di Udine e di Insiel
finalizzato - ha concluso l'assessore - ad accrescere il livello
di sicurezza digitale, monitorando 24 ore al giorno i nostri
sistemi informatici".
ARC/RT