"Stimiamo circa 30mila gli operatori della sanità e della scuola
che non hanno ancora prenotato la terza dose"
Trieste, 7 gen - "In questo momento i dati sulla circolazione
del virus sono molto alti e la domanda ospedaliera inizia a
essere importante. Va sottolineato con forza però che la
differenza fra i livelli di infezione e la necessità di curare le
persone in ospedale è decisamente più bassa rispetto a quando non
avevamo a disposizione il vaccino. Dobbiamo continuare a spingere
le persone ad andare a vaccinarsi".
Lo ha affermato oggi a Trieste il vicegovernatore con delega alla
Salute Riccardo Riccardi durante la presentazione all'Ospedale di
Cattinara dei dati sui tracciamenti 2020-2021 e delle nuove
disposizioni entrate in vigore per contrastare la diffusione del
Covid-19.
"Siamo chiamati a un lavoro imponente. In particolare a chi ogni
giorno fa polemiche strumentali è bene ricordare che in un anno
sono state somministrate quasi 2 milioni e mezzo di dosi.
Soltanto a dicembre - ha detto Riccardi - abbiamo vaccinato
300mila persone. Se sono circa 900mila quelle da richiamare, vuol
dire che in tre mesi dobbiamo fare il doppio rispetto quanto
fatto alla velocità del 2021".
"Nella nostra Regione infatti abbiamo stimato che circa 860mila
persone debbano sottoporsi alla terza dose, mentre oggi abbiamo
finora 590mila prenotazioni. La dose booster è stata
somministrata a circa 400mila persone. Rimangono quindi fuori
dalla prenotazione 270mila cittadini che - ha aggiunto - dobbiamo
assolutamente convincere".
Nel ringraziare tutti gli operatori del sistema sanitario
regionale, Riccardi ha ricordato che recentemente è stato chiesto
al Comitato tecnico scientifico se siamo ancora dentro una
pandemia o se la situazione sta diventando endemica.
"Ci attendiamo una risposta che deve essere prettamente di
carattere scientifico - ha evidenziato il vicegovernatore -. Se
guardiamo, infatti, in caso di contatto stretto con un positivo,
alla recente misura che consente a un vaccinato di terza dose o
un vaccinato in seconda dose inferiore ai 120 giorni di uscire
con la mascherina mentre prima doveva fare 7 giorni di
quarantena, è evidente che stiamo andando nella direzione di
alleggerire la capacità di movimento delle persone che hanno
deciso di sottoporsi al vaccino".
"In questa fase abbiamo inoltre una quota estremamente importante
- più di 26mila persone - in isolamento che - ha spiegato
Riccardi - sono sottoposte a misure, restrizioni e procedure che
oggi i dipartimenti di Prevenzione faticano a seguire in tutto il
Paese e non solo in Friuli Venezia Giulia".
Nel corso del suo intervento il vicegovernatore ha espresso la
sua forte preoccupazione nei confronti di chi non si è ancora
vaccinato nel settore della scuola e nel sistema sanitario. "I
dati ci dicono che oggi complessivamente stimiamo circa 30mila
gli operatori della sanità e della scuola che non hanno prenotato
la terza dose. Ci potrebbero essere anche delle prenotazioni di
queste categorie non classificate ma siamo tuttavia in presenza
di un dato alto. Ci auguriamo che queste persone si vaccinino
quanto prima".
"Soprattutto per quanto riguarda il nostro sistema di cura, a
pagare questa situazione è quella che definiamo 'l'altra sanità',
cioè tutte quelle prestazioni che purtroppo stiamo mettendo in
attesa da ormai quasi due anni".
"Inoltre, non possiamo gestire con regole ordinarie eventi
straordinari come quelli che stiamo vivendo. Stante la condizione
di emergenza, bisognerebbe avere il coraggio - ha rimarcato
Riccardi - di derogare ai principi e alle pratiche burocratiche
che fanno ritardare le azioni nei confronti di chi non è
vaccinato e oggettivamente si pone fuori dalle regole".
Secondo le analisi effettuate dalla direzione centrale Salute
della Regione e dai tre dipartimenti di Prevenzione oggi si
registrano infatti circa 8mila casi in più rispetto un anno fa.
Sempre a livello regionale il numero dei ricoveri risulta
leggermente aumentato rispetto a una settimana fa in area medica,
mentre sono stabili gli accessi che riguardano le terapie
intensive.
Per quanto concerne Asugi entrambe le province di Gorizia e di
Trieste rimangono in fase di rapido e sensibile aumento
dell'incidenza e dell'indice Rt. Il numero dei positivi da
focolai nelle scuole giuliane e isontine è in ulteriore
flessione. Il numero dei positivi delle residenze per anziani è
invece sostanzialmente stabile.
Attualmente si registrano 9 focolai ospedalieri nell'area
giuliana per un totale di 37 casi, mentre sono numerosissimi i
focolai familiari.
È triplicato inoltre il numero dei casi che non sono
apparentemente riconducibili a focolai noti (3321), a
sottolineare una scarsa efficacia del sistema di tracciamento.
In merito alla campagna vaccinale, al 4 gennaio 2022 le dosi
complessivamente erogate da Asugi ammontavano a 726.838. Tra le
azioni da mettere in campo si è parlato della definizione dei
criteri di estrazione dei dati e della creazione di un algoritmo
per la chiusura automatica, in collaborazione con Insiel, delle
quarantene e dell'isolamento degli asintomatici.
Dai professionisti di Asugi è stata avanzata inoltre
l'opportunità di predisporre risorse per l'assistenza di soggetti
positivi in quanto è prevedibile un graduale aumento delle
ospedalizzazioni e di mettere in campo ogni sforzo per vaccinare
la fascia di popolazione ancora non immunizzata e per completare
con la dose di richiamo l'immunizzazione delle altre fasce d'età.
ARC/RT/pph