Udine, 6 set - Il progetto di riqualificazione del gruppo
Midolini si inserisce a pieno negli obiettivi
dell'amministrazione regionale che promuove e investe in questa
legislatura ingenti risorse per accompagnare il territorio a
diventare capofila della transizione verso energie rinnovabili
per l'abbattimento delle emissioni e quindi prima regione
concretamente sostenibile in Europa. Ciò che è particolarmente
importante del progetto è anche la valorizzazione dell'ecosistema
della zona e il fatto che la bonifica verrà affidata a manodopera
fornita da enti di sostegno sociale per integrare la valenza
ambientale e culturale a quella sociale.
Lo ha sottolineato il presidente della Regione a margine della
cerimonia della seconda edizione del Premio Midolini che ha dato
riconoscimento alle migliori opere in concorso delle due sezioni
"Arte" e "Architettura", quest'anno incentrate sui temi del
riciclo creativo, dell'ecologia, della silvicoltura, della
biomimetica, delle energie rinnovabili, dell'ecostenibilità.
Promosso da Raffaella Midolini in memoria del padre, il capitano
d'industria e mecenate Lino Midolini, il Premio quest'anno è
andato all'artista brianzolo Alberto Gianfreda per l'opera
"Incremental", mentre tra gli architetti hanno vinto ad ex aequo
il team costituito da Federico Comuzzo e Giulia Morandini, il
professionista Michele Gortan e il gruppo di lavoro di Paolo
Zardo e Philip Rafael Light Design.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, assieme al presidente
del Consiglio regionale, ha visitato l'esposizione delle opere,
tutte realizzate in materiali naturali e la gran parte "site
specific", apprezzandone la suggestione artistica e il messaggio
sostenibile.
Il progetto di riqualificazione dell'ex comprensorio industriale
Ifim, interamente dentro i confini del comune di Udine, nel
quartiere di San Gottardo, comprende l'ex cava per l'estrazione
di inerti, la discarica di rifiuti non pericolosi e l'area uffici
e impianti dismessi per la lavorazione degli inerti destinati
all'edilizia e occupa 40 ettari quasi totalmente in area golenale
sulla riva destra del torrente Torre.
In passato sede di un impianto di smaltimenti rifiuti, il
progetto del gruppo restituirà alla città un parco metropolitano,
con piste ciclabili e colonnine per ricariche elettriche.
L'obiettivo finale è quello di trasformare la zona in un museo a
cielo aperto e sede di eventi culturali con un'esposizione
permanente di opere d'arte create dal riuso di materiali di
scarto recuperati nell'ex complesso industriale prima della
pandemia.
La prima fase prevede l'apertura di due aree verdi attrezzate
nelle quali verranno installate le opere di creativi ed
eco-designers in grado di veicolare i temi dell'ecosostenibilità.
La seconda fase prevede l'installazione di un impianto
fotovoltaico sul corpo della ex discarica di Rsu e di colonnine
per la ricarica delle biciclette elettriche; nell'invaso dell'ex
cava verrà realizzato un impianto a geoscambio a circuito chiuso
per la produzione di energia termica. L'operazione contempla
anche il ripristino della quota originaria del piano di campagna
sul quale verrà coltivato un bosco metropolitano. Infine, nei
fabbricati industriali in disuso verranno allestiti gli spazi
espositivi e le sedi per un laboratorio creativo e un'accademia
per la promozione dell'arte, dedicata in particolare a progetti a
sostegno della disabilità infantile.
ARC/EP