Trieste, 18 mar - "I nuovi centri che stiamo aprendo in tutto il
Friuli Venezia Giulia sono strumenti indispensabili per rendere
il più efficace possibile la somministrazione dei vaccini. Noi
abbiamo preparato l'esercito, ora l'Unione europea ci deve dare
le munizioni che sono rappresentate dai vaccini".
Queste le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, che ha partecipato, insieme al
vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi,
all'inaugurazione a Trieste del nuovo centro vaccinale Covid-19
all'interno della Centrale idrodinamica che si trova in Porto
vecchio.
"È inaccettabile - ha affermato Fedriga - che nel primo
trimestre, secondo le ultime stime, ci sia stato un taglio del 45
per cento delle dosi che dovevano essere consegnate. Inoltre
adesso ci viene detto che nel secondo trimestre AstraZeneca
passerà da 180 a 70 milioni di dosi, con un taglio di 110 milioni
per i Paesi dell'Ue".
"Tutte le componenti della nostra comunità si stanno mettendo a
disposizione concretamene e con decisione per favorire al massimo
una campagna veloce ed efficace. Se non ci sono le dosi però
questo obiettivo non si può raggiungere. Per questo - ha
sottolineato Fedriga - facciamo un appello alle istituzioni
preposte affinché i vaccini vengano forniti velocemente".
"Stiamo portando avanti una campagna massiva nel Friuli Venezia
Giulia - ha ricordato il vicegovernatore Riccardi -. Oggi abbiamo
aperto a Trieste e a Tolmezzo, ieri a Gorizia, prima ancora a
Cividale. A breve apriremo a Pordenone e a Codroipo e poi a
Latisana a dimostrazione che il nostro piano prende corpo giorno
dopo giorno".
"Per obiettivi raggiunti siamo infatti la terza Regione in Italia
per quanto riguarda la somministrazione della seconda dose e la
quarta se prendiamo in considerazione solo la prima. Il nostro
sistema sanitario - ha aggiunto Riccardi - è organizzato per
condurre questo importante lavoro. È chiaro che adesso dobbiamo
avere garanzie sui flussi e sulle dosi che devono essere
consegnate".
"Contiamo anche di ridefinire la nostra programmazione. Dopo aver
completato gli over 80, vogliamo partire subito con la seconda
priorità prevista dal Piano nazionale, quella che coinvolge
l'area della vulnerabilità alla quale - ha concluso Riccardi -
dobbiamo dare le risposte attese dai nostri cittadini".
ARC/RT/ep